Paesaggi sonori

Giovanni De Zorzi

 

Venerdì 23 agosto | ore 19,30 | euro 4,00 | 7

Masseria Gianca (Cisternino)  

Il termine paesaggio sonoro è stato coniato più di cinquant’anni fa dal compositore R. Murray Schafer, che lo definiva come un suono o una combinazione di suoni che nascono in un ambiente immersivo. Da allora si sono sviluppate varie correnti: alcune antepongono l’ambiente naturale, altre la presenza dell’uomo in questo ambiente. Il primo è il caso dell’ecologia acustica (o ecologia del paesaggio sonoro), riferita a un ambiente acustico naturale costituito dai suoni provenienti dalla natura. Il secondo quello dei suoni ambientali creati dall’uomo, soprattutto nello spazio urbano, studiati dalla antropofonia. Oggi, il termine paesaggio sonoro implica sia discipline scientifiche che arti performative.

 

Giovanni De Zorzi, etnomusicologo e musicista, insegna Etnomusicologia, Musiche Popolari Contemporanee, Tradizioni musicali Mediorientali e Centroasiatiche all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Inizia come sassofonista per poi appassionarsi ad altri tipi di musica e dedicarsi al flauto ney. Tra i suoi interessi, la musica classica e sufi dell’area ottomano-turca e centroasiatica. Alla ricerca sul campo e alla scrittura scientifica alterna l’ideazione e l’organizzazione di concerti per importanti istituzioni, quali il Festival MiTo e la Fondazione Cini di Venezia. Dirige l’Ensemble Marâghî. Il suo ultimo libro è Journey among dervishes between past and present, l’ultima registrazione Sacred Songs from Istanbul.

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Lira cosmica

Immagine tratta da Robert Fludd, Utriusque Cosmi, Maioris scilicet et Minoris, vol. I,  1617