A spasso con Giovanni
Note storiche a cura di Giovanni Liuzzi
La chiesa della Madonna del Soccorso, posta nel Largo Soccorso nelle vicinanze di Piazza Vittorio Emanuele (un tempo Piazza Castello e Porta Napoli) a Locorotondo, fu uno dei pochi luoghi di culto minori dell’antico abitato fortificato. La primitiva cappella, costruita in prossimità delle mura, è attestata nel 1627 nel vicinato di Valerio: un piccolo vano di 3,50 mq e un modesto altare su cui era collocata un’immagine della Vergine dipinta sulla parete, circondata da vari ex voto. Grazie a un pio legato lasciato da un devoto, qualche anno dopo Giovanni Giacomo Borrassa, barone di Locorotondo (1596 – 1632), provvide a edificare, a poca distanza dalla precedente che fu abbattuta, una nuova chiesetta, come oggi si vede. E’ così descritta in una visita pastorale del 1632: interno di 20 mq, due porte, grande altare con tela ad olio di autore anonimo e senza data, raffigurante la Madonna che brandisce un bastone per scacciare il demonio (a sinistra) e proteggere un bambino (a destra).
Il barone, tuttavia, non consultò il Capitolo locorotondese né l’autorità diocesana, essendo la prima cappelluccia di patronato della Chiesa locale; ardì inoltre di porre sul portale lunettato un cartiglio con il suo stemma. Alla sua morte il figlio Giulio Cesare II (1632-1635), nuovo feudatario, ne pretese il possesso e il giuspatronato ma insorse subito una controversia che durò fino al 1639, quando il successore Francesco Borrassa (1635 – 1646) rinunciò ad ogni diritto. Tolto l’interdetto, si riprese a celebrare e si fissò la festa della titolare al 5 agosto di ogni anno.
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