A spasso con Giovanni
Note storiche a cura di Giovanni Liuzzi
È sita a quota 360 metri sul livello del mare, in territorio di Martina Franca, presso il confine orientale con l’agro di Locorotondo (contrada Grofoleo), a brevissima distanza dalla Strada Statale dei Trulli n. 172. Nel primo Settecento era costituita da un comprensorio di vignali esteso 55 tomoli (quasi 47 ettari), di proprietà del martinese Pietro Caramia alias Meo. Nel catasto onciario del 1753 il fondo, con palude coltivata e macchiose e una lamia, era intestato a Vita Antonia Caramia, figlia del precedente possessore e vedova di Martino Domenico Chiara, ubicato nel luogo detto Le Paduli de Cani. Nel catasto provvisorio del 1822, invece, apparteneva al dottore in leggi Giuseppe Pastore, che ne aveva fatto una moderna masseria con maggiore estensione: all’epoca era dotata di casa, casa rustica, seminativo, paludi, bosco e macchia per complessivi 77 tomoli (oltre 65 ettari), in località Pietro Meo alle Morelle.
Dal suddetto proprietario deriva l’attuale toponimo Masseria Pastore. Ai nostri giorni, tuttavia, questa masseria ha una superficie di soli 3 ettari, a causa di un intenso frazionamento fondiario. I fabbricati, eretti su un rialto della Valle d’Itria, non hanno subìto manomissioni e dominano una grande aia lastricata, oltre che un’eccezionale visuale.
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