Nel censimento dell’Istituto per i beni culturali dell’Emilia Romagna, questo complesso architettonico è stato un monastero o forse una corte colonica appartenente ai Reverendi Padri Celestini. Dopo la confisca napoleonica dei beni fondiari di proprietà degli Enti Ecclesiastici, nell’ ‘800 fu acquistato da Francesco Tinti, e successivamente ereditato dal conte Massei. La costruzione, più volte modificata anche in epoche diverse, prese allora quello stile neo-gotico che oggi la distingue: la merlatura ghibellina, il torrione centrale con torretta d’avvistamento, il profilo medievale “a sesto acuto” sopra le finestre. Il terreno circostante venne risistemato con varietà di piante molto particolari ed esotiche, tra cui l’immenso cedro del Libano tuttora bellissimo. Durante l’ultima guerra la villa fu occupata da un comando tedesco e subì bombardamenti che danneggiarono gravemente gli affreschi dei soffitti e la voliera che si trovava nel giardino. Venduta nei primi anni ’20 a Teresina Francia che sposò Angelo Bersani, appartiene oggi alla famiglia Bersani-Francia che ne preserva l’ampio giardino settecentesco, il pomario e le fontane, ancora alimentate dalla pura e limpida acqua sorgiva proveniente dai poderi soprastanti, uno dei quali, con nome appropriato, è fondo Fontana.