I nuovissimi adolescenti sono come li avremmo voluti.
Non sono più trasgressivi, sanno di non essere onnipotenti, si sono responsabilizzati davanti ad adulti fragili, pieni di contraddizioni, che provano ogni giorno a voler bene ai propri figli in una società complessa, individualista, competitiva e dove ogni esperienza personale ha senso solo se resa nota a un pubblico ampio, che si chiami audience o followers.
Terrorizzati da tutto e da tutti, abbiamo impedito loro di attraversare le strade delle nostre città,
da soli o insieme a qualche compagno di classe, e abbiamo chiuso tutti i cortili, luoghi elettivi del gioco spontaneo di molte generazioni precedenti.
Non a caso, secondo tutti i dati di ricerca, la prima spacciatrice di smartphone in Italia è la mamma… Una pandemia è anche la straordinaria occasione per guardare bambini e adolescenti con occhi nuovi.