Orizzonti

Giovanni Careri

 

Sabato 24 agosto | ore 22,00 | euro 4,00 | 15

Stazione ippica (Martina Franca)  

L’orizzonte è spesso concepito come una lontananza irraggiungibile, ma può anche presentarsi come uno spazio che ci avvolge e ci fa da rifugio. Nella Gerusalemme Liberata la principessa Erminia fugge dal luogo della guerra, delle passioni e delle devastazioni e incontra un pastore che le offre ospitalità nella sua capanna. Si pone così per lei, come per i grandi pittori che hanno illustrato questo episodio, una questione che non ha perso attualità: è possibile per l’umanità sottrarsi alla violenza della guerra e dell’amore? Nei termini spaziali che sono propri alla pittura, questa domanda si traduce in una serie di variazioni antagoniste sulla posizione dell’orizzonte che Giovanni Careri ci mostrerà con l’aiuto di molte straordinarie opere d’arte.

 

    

Giovanni Careri è Directeur d’études all’EHESS di Parigi e professore di storia e teoria dell’arte all’Università Iuav di Venezia. Le sue ricerche vertono sulla teoria dell’arte e degli affetti nell’Europa moderna, in particolare sull’efficacia dell’immagine in epoca barocca e rinascimentale. Lavorando all’incrocio tra storia dell’arte, antropologia e semiotica, si è occupato, tra l’altro, del montaggio delle arti nelle cappelle barocche di Bernini, della migrazione delle forme barocche, e della trasposizione pittorica, teatrale e coreografica della Gerusalemme liberata di Tasso, di Caravaggio. Il suo ultimo libro in lingua italiana è Ebrei cristiani nella Cappella Sistina.

Fig.-5.-Ludovico-Carracci-Ecrminia-among-the-Shepherds-La-Granja

Ludovico Carracci, Erminia tra i pastori