Acqua e architettura

Daniel Libeskind
parla con Manuel Orazi

 

Venerdì 17 agosto | ore 20,30 | euro 3,00 2
Masseria Palesi (Martina Franca) 

Le Corbusier era solito dire che c’è un solo modo per capire a prima vista una città e le sue architetture: da lontano arrivandoci via nave, sull’acqua.
Via nave Daniel Libeskind ha costruito la sua formazione errante fra Polonia, Israele fino a New York, arrivandoci per la prima volta con una nave salpata dal porto di Napoli.
L’acqua ha un ruolo cruciale nei suoi progetti. Anche nella ricostruzione del famoso World Trade Center di New York è decisiva: per la vicinanza del fiume Hudson e per le cascate monumentali erette in luogo delle torri gemelle.
Attività intima e poco nota di Libeskind nel lavoro che precede la progettazione è l’acquarello, la tecnica pittorica tipica dei viaggiatori fondata sull’elemento primario dell’acqua.

Daniel Libeskind è uno dei più importanti architetti del mondo. Ha insegnato a Londra, negli Stati Uniti, in varie università europee e in Giappone rivestendo prestigiose cariche accademiche. Ha progettato l’icona irrealizzata del decostruttivismo, il City Edge di Berlino, vincendo il primo premio del concorso IBA City Edge Competition e molti altri riconoscimenti per i suoi numerosi, innovativi e audaci progetti in tutto il mondo. Tra questi il Museo Ebraico di Berlino e, dopo la caduta delle torri gemelle, Ground Zero a New York. Coltiva da sempre la passione per la musica. 

Manuel Orazi insegna Teorie e storia dell’architettura presso il Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna. Cura i testi delle collane di architettura per la casa editrice Quodlibet, collabora con varie riviste e quotidiani ed è autore di Yona Friedman. The Dilution of Architecture (Park Books 2015).

Daniel Libeskind, Spiral Extension to the Victoria & Albert Museum, 1996, acquarello