Le origini di questa Masseria, sita in territorio di Ostuni, quasi al confine con quello di Martina, risalgono a circa tre secoli fa, quando intorno al 1718 fu concessa la formazione di un appoggio di Masseria, ossia un primo limitato nucleo agro-pastorale, esteso solo 3 tomoli.
L’area faceva parte, sin dal basso Medio-Evo di un vasto feudo ecclesiastico, appartenuto prima a un convento benedettino e poi a un ordine monastico-cavalleresco. Si tratta infatti dell’Abbazia di San Salvatore di Pecorara, ossia del Monastero e della chiesa rurale omonimi, (ancora a fine Settecento restavano dei ruderi) della cui esistenza si ha notizia dal 1120 e di cui sono pervenute pergamene datate dal 1206 al 1304 contenenti i nomi di tre abati benedettini, soggetta al vescovo di Ostuni, e che aveva in dotazione un consistente patrimonio fondiario.
Il feudo di San Salvatore fu denominato nel XVIII secolo Difesa di San Salvatore e in data imprecisata passò poi in proprietà all’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme (dal 1530 detto Ordine dei Cavalieri di Malta).
Nel corso del Settecento, allo scopo di aumentare le rendite, l’ente proprietario preferi’ cedere parti del feudo in enfiteusi a privati, riscuotendo la decima sui raccolti prodotti: ciò fino all’abolizione del feudalesimo e degli enti ecclesiastici (1806-1809).
Nel feudo di San Salvatore, esteso 2449 tomoli -pari 2085 ettari-, come testimoniato dalla misurazione del 1797, sorsero 25 masserie, prevalentemente possedute da martinesi.
Tra queste la masseria Ferro, intestata al Magnifico Domenico Goffredo detto Ferro da cui deriva l’attuale toponimo, con una estensione di 60 ettari di terreni “decimali”.
Decimali erano detti quei terreni su cui gravava il prelievo della decima parte dei raccolti da parte dell’ente concessionario.
Nel 1797, a seguito del matrimonio fra Donna Teresa Goffredo di Donato Antonio e Don Francesco Lella di Bonaventura , la masseria divenne proprietà della famiglia Lella. Accanto ai primitivi corpi di fabbrica settecenteschi il loro figlio Donato Lella fece edificare una comoda casa padronale -datata 1854, come si evince dall’iscrizione sul portale- con adiacente cappella dedicata alla Madonna delle Grazie.
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