(…) questa via, o meglio quel suo breve tratto che dalla nuova via Palazzetti arriva al vecchio ponte sull’Idice, è una vera e propria reliquia della San Lazzaro che fu.
Il nome stesso “via Pedagna” ci riporta ad altri tempi e ci fa subito pensare a una passerella che permetteva il passaggio tra le opposte rive dell’Idice ai soli pedoni, col guado per carri e bestiame sul lato; così è stato almeno fino all’Ottocento quando venne costruita una struttura in legname adatta anche al passaggio di veicoli se le piene non permettevano di guadare. Era una viabilità e un ponte importante, non solo perché rappresentava l’unico collegamento diretto tra le comunità di Pizzocalvo e quella di Castel de’Britti, ma anche per la presenza, nei pressi, del mulino più importante della zona.
Ancora oggi la via detta del Molino Grande venendo da S. Lazzaro passa ai piedi del poggio dove è l’antica chiesa di Pizzocalvo e incontra la via Pedagna proprio sul ponte; manufatto che in seguito venne fatto e rifatto in mattoni, ma sempre con dimensioni idonee al passaggio di un solo mezzo per volta, mantenendo il guado per i mezzi pesanti. (…)
Da: Pier Luigi Perazzini, I Savini, tra pittura e rivoluzione: memorie di una villa scomparsa
Quaderni del Savena n° 12 / 2012