Leonardo, si sa, scriveva con la mano sinistra.
Ma le ricerche paleografiche di Marco Cursi hanno portato alla luce una complessa varietà di abitudini nella scrittura e nel disegno,
restituendo l’educazione e i comportamenti di quel grande uomo.
Le sue mani furono pantografi attivati dal movimento fulmineo di una mente geniale.
Ci sono tenere tracce delle sue mani da cui trapelano momenti di felicità mentale, nel desiderio di non smettere mai di pensare e di scrivere.
Come quella sera in cui è costretto a lasciare il lavoro che lo appassiona e, irritato dall’irruzione della vita nel suo studio con la voce di una domestica che lo chiama a cena, appunta risentito: «eccetera, perché la minestra si fredda…».